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Visualizzazione dei post da 2008

I fenomeni calamitosi

Tutti i fenomeni calamitosi legati all’assetto idrogeologico del territorio stanno mostrando una preoccupante tendenza alla crescita, per dimensioni e frequenza rispetto al passato. La ragione è legata maggiormente all’azione dell’uomo sul territorio ed in parte anche ai cambiamenti climatici. Il Torrente è un corso d’acqua alimentato in modo limitato dalle acque sorgive, ma in modo massiccio dalle acque piovane, fornendo l’acqua quasi esclusivamente nei periodi dell’anno in cui la piovosità è maggiore. Invece, nei mesi con scarsa piovosità esso si presenta come un piccolo rigagnolo o completamente asciutto. Tuttavia, però,è sufficiente un solo temporale perché il suo letto si copra rapidamente e sia attraversato da veloci correnti. Altrettanto rapidamente al cessare delle piogge si ritorna allo stato di “magra”. Un improvviso rovescio nell’area montana convoglia abbastanza rapidamente nell’alveo del Torrente una notevole quantità d’acqua che s’immette lungo il suo corso. Lo scorriment

Un territorio vulnerabile

A seguito dei recenti eventi atmosferici che hanno interessato la nostra provincia abbiamo potuto constatare tutti come il nostro territorio geomorfologicamente variegato , nel corso degli anni ha subito delle trasformazioni di carattere antropico che hanno modificato le caratteristiche originarie . Tali trasformazioni, conseguenze non certo lungimiranti, nel senso che non venivano previste le ripercussioni a medio e lungo termine sull’ambiente naturale, hanno reso particolarmente vulnerabile tanto il territorio collinare del nostro comune quanto la pianura fino alla fascia costiera . In particolare per quanto attiene la collina gli sbancamenti , finalizzati all’apertura di strade il più delle volte inutili , gli incendi che si verificano con cadenza annuale e il pascolo selvaggio hanno causato conseguenze principalmente sul sottobosco. Inoltre, l’abbandono delle pratiche colturali che mediante l’esecuzione di terrazzamenti contribuivano a frenare il ruscellamento superficiale e dunqu
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La Nuova Ecologia

Il villino Liberty a Barcellona Pozzo di Gotto e la chiesa della Vergine Accomandata di Castroreale. Legambiente in Sicilia con Salvalarte per sottrarre al degrado due gioielli dimenticati Barcellona Pozzo di Gotto e Castroreale, rispettivamente con il Villino Liberty e la chiesa della Vergine Accomandata, sono state le protagoniste del secondo appuntamento siciliano di Salvalarte 2008. L’edizione 2008 di Salvalarte punta il dito su 39 opere d’arte da sottrarre al degrado ed è all’insegna della mobilità sostenibile grazie alla combinazione virtuosa treno + bici, che sono gli unici mezzi di trasporto utilizzati. Un viaggio a emissioni ridotte, che Legambiente sta percorrendo insieme alla Fiab, la Federazione italiana amici della bicicletta. La carovana su due ruote di Salvalarte ha percorso i circa dieci chilometri che separano Barcellona da Castroreale, accolta in entrambi i comuni dal Primo Cittadino e dai ragazzi delle scuole. Scelti non a caso, la partenza e l’arrivo di questo perc

Salvalarte

Salvalarte la campagna di Legambiente per la tutela del patrimonio artistico minore arriva a Barcellona e Castroreale Una carovana di bici aperta a tutti percorre le strade bianche che uniscono i due Comuni per lanciare l’SOS sullo stato di degrado del Villino Liberty di Barcellona e della chiesa della Vergine Accomandata di Castroreale Barcellona Pozzo di Gotto e Castroreale, rispettivamente con il Villino Liberty e la chiesa della Vergine Accomandata, sono state le protagoniste del secondo appuntamento siciliano di Salvalarte 2008. La campagna itinerante di Legambiente che da tredici anni si occupa di beni culturali e si batte per la conservazione e la valorizzazione dei tanti gioielli poco noti disseminati per lo Stivale, sta attraversando l’intero Paese per accendere i riflettori sul patrimonio culturale “dimenticato”. L’edizione 2008 di Salvalarte punta il dito su 39 opere d’arte da sottrarre al degrado ed è all’insegna della mobilità sostenibile grazie alla combinazione virtuosa

La tua città

Barcellona Pozzo di Gotto , con i suoi oltre quarantamila abitanti, è il Comune più abitato della nostra provincia. Eppure, poche, apparentemente, sono le opere d’arte, i monumenti, le testimonianze che un passato plurisecolare ha lasciato a memoria degli uomini in questi luoghi. Questi pochi elementi a nostra disposizione ci permettono, tuttavia, di tracciarne una ricostruzione metodologica e fare un quadro di quanto le passate dominazioni e gli eventi hanno lasciato nella nostra zona. Testimonianze che vanno dalla preistoria all’epoca greca, da quella romana a quella bizantina, da quella araba a quella normanna, dalla dominazione spagnola e borbonica ai nostri giorni. Barcellona Pozzo di Gotto nell’ultimo trentennio ha cambiato il suo volto , raddoppiando , triplicando la sua estensione, il suo tessuto urbanistico su cui si sono venute a sovrapporre strutture nuove (e non sempre di buon gusto) al vecchio tessuto urbano, cancellandone, spesso, in breve tempo importanti testimonianze d
Il percorso di cui parleremo si snoda lungo il promontorio di Milazzo , con partenza dalla Baia del Tono ed arrivo in prossimità di Monte Trino. DIFFICOLTA’- Facile DISLIVELLO CIRCA 50 m TEMPO DI PERCORRENZA A/R ORE 2 CIRCA PERIODO CONSIGLIATO PRIMAVERA ESTATE (da evitare le ore più calde della giornata) AUTUNNO ABBIGLIAMENTO A SECONDO DELLA STAGIONE Cari lettori questa volta vi propongo un itinerario suggestivo che prende il via dalla” Baia del Tono”,( comunemente conosciuta come “Ngonia” ( l’originaria parola greca significa spiaggetta nascosta o posta al riparo dai venti). Lasciata l’auto presso la chiesetta dei pescatori sulla DX ci si avvia su una ripida scalinata che sale sino alla frazione di “Manica”, da dove è possibile ammirare un panorama a dir poco stupefacente con vista sulla baia e sulla riviera di ponente; dalla quale nelle giornate molto limpide è possibile scorgere la vetta dell’Etna la Rocca di Novara di Sicilia comunemente conosciuta come “Rocca
Itinerario nel territorio di Rodì Milici in provincia di Messina Rodì Milici è costituito da due piccoli centri abitati (Rodì e Milici), a tre chilometri di distanza l'uno dall'altro, arroccati sui Peloritani a più di 100 metri d’altezza, lambiti dal fiume Patrì o Termini. Da entrambi si domina la piana di Milazzo, le isole Eolie e Tindari Le testimonianze della presenza dell’uomo si perdono nella notte dei tempi. Infatti, fin dalla preistoria la zona è stata abitata dagli uomini e in seguito le varie popolazioni che in essa vi hanno soggiornato hanno lasciato tracce della loro testimonianza. Il territorio circostante è ricco di necropoli risalenti all’età del bronzo e del ferro. Sul monte Ciappa meta della nostra escursione sono stati ritrovati i presunti resti della città di Longane ad un’altezza che si aggira intorno ai 400 – 500 m. s.l.m. abitata da Sicani autoctoni che in quei luoghi si rifugiarono all’arrivo delle popolazioni Sicule. TEMPO DI PERCORRENZA 02’00 ORE CIRCA D
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Il degrado del nostro litorale a distanza di anni rimane immutato, anzi , l'erosione continua ad avanzare inesorabilmente come se tutto rientrasse nella normalità. Gli organi preposti cosa fanno?

Il castello di Milazzo

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Mistretta

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Mistretta

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Mistretta

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Mistretta

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L'abitato di Randazzo

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Paesaggio siciliano nel comune di Cesarò sullo sfondo l'Etna

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Itinerario Rocca Salvatesta

DIFFICOLTA’- Facile DISLIVELLO CIRCA 350 m TEMPO DI PERCORRENZA A/R ORE 1/50 CIRCA PERIODO CONSIGLIATO PRIMAVERA ESTATE (da evitare le ore più calde della giornata) AUTUNNO ABBIGLIAMENTO A SECONDO DELLA STAGIONE L’itinerario di cui tratteremo questo mese si sviluppa a mio parere in una delle zone più belle della catena dei Monti Peloritani. La storia del territorio novarese trae la sua origine dalla particolare ubicazione del suo sito, posto tra le fiumare Alcantara e Mazzarrà che mettono in comunicazione la costa tirrenica con quella ionica . La Rocca di Novara conosciuta dai più come Salvatesta per la sua conformazione posta a guardia dell’abitato di Novara di Sicilia segna il confine meridionale di queste montagne di fronte alla stupenda visione dell’Etna è una delle più alte vette dei Peloritani (1340) verso W e sorge sopra la valle scavata dal torrente Novara. Sulla rocca il ritrovamento di tracce di un insediamento bizantino e dopo arabo testimonia che la rocca è stata abitat
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Il meritato riposo dopo la tappa da Barcellona Pozzo di Gotto a Randazzo . Sullo sfondo l'abitato di Randazzo e l'Etna

Sicilia no stop

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Lino e Elena alla partenza della Sicilia no stop. Li attendono gli interminabili 1000Km da effettuare in 75 ore
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Domenica 22 giugno dopo il meritato riposo presso l'azienda agrituristica Leanza di Cesarò , si riparte per affrontare una dura giornata in MTB attraverso la Dorsale dei Nebrodi ; Lago Maulazzo, Lago Biviere di Cesarò

La traversata della dorsale dei Nebrodi

Carmelo Ceraolo - Giuseppe Coppolino e Sebastiano Recupero Sabato mattina sveglia alle ore 5 ,colazione ed appuntamento presso il municipio della città di Barcellona Pozzo di Gotto, finalmente si parte, con i nostri cavallini di ferro alla volta di Mistretta, percorrendo la Strada Statale 113 sino a Santo Stefano di Camastra breve sosta e proseguiamo alla volta di Mistretta. Superato l'abitato ci inoltriamo verso Serra Merio, da quì si diparte il nostro itinerario escursionistico. “La Dorsale dei Nebrodi” La Dorsale dei Nebrodi percorre l’area protetta da ovest ad est per circa 70 km., intercettando le principali strade che percorrono il parco da nord a sud. Si tratta di un lungo itinerario escursionistico che da Serra Merio, comune di Mistretta, conduce a Portella Dagara, comune di Floresta. La Dorsale, passando accanto alle uniche zone umide d’alta quota della Sicilia, interessa gli ambienti altomontani del parco, attraversando scenari naturali pressoché incontaminati. Lungo i

Torre di Gurafi

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La Torre di Gurafi necessita di urgenti interventi di restauro conservativo al fine di evitarne la sua definitiva cancellazione dalla memoria storica-

Il vecchio Duomo di San Sebastiano

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Resti della Torre Campanaria del vecchio monastero basiliano di Gala frazione di Barcellona Pozzo di Gotto

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Torre del Piliere frazione di Acquaficara Barcellona Pozzo di Gotto

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Tramonto sullo stretto di Messina dalla costa calabra

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Stanchi alla meta

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La giornata era bellissima raggiunta Rocca Timogna il colpo d'occhio è magnifico ne vale la pena della fatica per raggiungerla, peccato che la giornata è stata sfortunata per un nostro compagno di avventura che con il suo cavallino di ferro si è catapultato in discesa riportando diverse escoriazioni ed ammaccature .

Pausa dopo la fatica per raggiungere Rocca Timogna 1127

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Rocca Timogna

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Splendita vista della caratteristica Rocca Timogna 1127

La baia del Tono vista dal castello

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