Itinerario Rocca Salvatesta

DIFFICOLTA’- Facile

DISLIVELLO CIRCA 350 m

TEMPO DI PERCORRENZA A/R ORE 1/50 CIRCA


PERIODO CONSIGLIATO PRIMAVERA ESTATE (da evitare le ore più calde della giornata) AUTUNNO

ABBIGLIAMENTO A SECONDO DELLA STAGIONE
L’itinerario di cui tratteremo questo mese si sviluppa a mio parere in una delle zone più belle della catena dei Monti Peloritani.
La storia del territorio novarese trae la sua origine dalla particolare ubicazione del suo sito, posto tra le fiumare Alcantara e Mazzarrà che mettono in comunicazione la costa tirrenica con quella ionica .
La Rocca di Novara conosciuta dai più come Salvatesta per la sua conformazione posta a guardia dell’abitato di Novara di Sicilia segna il confine meridionale di queste montagne di fronte alla stupenda visione dell’Etna è una delle più alte vette dei Peloritani (1340) verso W e sorge sopra la valle scavata dal torrente Novara.
Sulla rocca il ritrovamento di tracce di un insediamento bizantino e dopo arabo testimonia che la rocca è stata abitata sin dall’antichità. Per molti secoli e fino agli inizi del novecento era tappa obbligata per quei viandanti che si dovevano spostare dal versante tirrenico a quello ionico e viceversa.
La cima in oggetto lungo il tragitto per raggiungerla non presenta dei notevoli dislivelli, circa 350 m. (dalla torretta della forestale). L’itinerario non presenta notevoli difficoltà, la presenza di un sentiero ben tracciato sul versante Est porta fino all’arrampicata finale che presenta qualche piccola difficoltà.

Raggiunta Novara di Sicilia per mezzo della S.S. 185 e superato il centro si prosegue ancora sulla S.S. direzione Francavilla di Sicilia per circa 4 Km. sino ad intravedere i piedi della rocca, sulla sx si vede una stradella in terra battuta che porta ad una torretta antincendio del Corpo Forestale.
Lasciata l’auto inizia il nostro percorso in leggera salita sotto una fitta pineta in direzione NW, superata un’ampia frana che la interrompe che guarda sulla fiumara subito sulla SN è presente una piccola sorgente, superata si arriva ad una sella posta a 1130 m., alle volte la presenza di nebbia rende il paesaggio abbastanza surreale e particolarmente bello dalla sella si diramano diversi sentieri, noi imboccheremo quello sulla SN delimitato da una recinzione per circa 100m raggiungendo un altro bivio che sale fino a raggiungere un pianoro, posto sotto il ripido versante Est della rocca dalla quale si dirama l’ultimo tratto che sale (segnato sulla roccia da frecce ben visibili di colore rosso) in modo ripido per circa 200 m. fino a raggiungere la sommità della vetta e se siete fortunati dopo la fatica è possibile ammirare un panorama a dir poco stupefacente e se non siete stati fortunati ne vale lo stesso della fatica.

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